Globo Madrid - Diabete1, bando Ue da 18 milioni su ricerca in terapie cellulari

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Diabete1, bando Ue da 18 milioni su ricerca in terapie cellulari

Diabete1, bando Ue da 18 milioni su ricerca in terapie cellulari

La Fondazione italiana diabete è l'unico partner italiano

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Diciotto milioni di euro nei prossimi 5 anni per sostenere la ricerca di una cura al diabete di tipo 1 (Dt1) con terapie cellulari. Questo l'obiettivo di un bando appena pubblicato dall'Innovative Health Initiative (Ihi), partnership pubblico-privata tra Unione Europea e aziende delle life science, nata per favorire la collaborazione scientifica intersettoriale. La Fondazione italiana diabete (Fid) è l'unico partner italiano del bando, per cui ricercatori di tutta Europa possono unirsi in consorzi e candidarsi entro il 9 ottobre. Si tratta della più ampia iniziativa mai intrapresa in Europa per favorire la ricerca sulle terapie cellulari, ovvero il trapianto di isole pancreatiche o con l'uso di cellule staminali, che costituiscono, ad oggi, l'alternativa più vicina a una cura reale per chi convive con il Dt1. Si inserisce all'interno di un maxi bando europeo, la Call 11 dell'Ihi, che investirà su diversi altri filoni di ricerca innovativi e ha ha un budget totale di 120 milioni di euro- Dei 18 destinati al progetto sul Dt1, Fid e la spagnola Fundación Diabetes Cero ne hanno stanziati oltre 7. "Nonostante i recenti progressi tecnologici, mantenere stabili livelli di glucosio nel sangue rimane una sfida con un pesante impatto sulla vita quotidiana dei pazienti, sul lavoro, l'istruzione e la salute mentale", spiega Federico Bertuzzi, membro del comitato scientifico Fid. La terapia sostitutiva delle cellule beta rappresenta una via promettente verso una cura funzionale, ma devono essere affrontate sfide critiche, tra cui la necessità di fonti cellulari rinnovabili e di processi di produzione ottimizzati, di protocolli clinici standardizzati, di strumenti di monitoraggio affidabili, di modelli di rimborso sostenibili e della costituzione di una rete europea di centri specializzati". Per conseguire tali obiettivi "è fondamentale che scienziati, istituzioni pubbliche, fondazioni private, aziende e persone che hanno la malattia lavorino insieme", evidenzia il presidente Nicola Zeni. "Sarà centrale", conclude Francesca Ulivi, direttrice generale e comunicazione Fid, "far comprendere alle persone con diabete le reali prospettive di questo filone di ricerca, farle dialogare con i ricercatori e portare ben chiara la voce delle stesse persone con diabete al mondo della ricerca e a quello istituzionale".

X.Mendez--GM